Lavorare da casa

Consigli d'arredo
Lavorare da casa

“Far di necessità virtù” pare essere la regola generale in un’epoca stravolta da una pandemia senza precedenti, e anche il lavoro non è più, e facilmente non tornerà ad essere, esattamente quello di prima. Le organizzazioni troveranno nuovi assetti e sempre più si andrà oltre il lavoro entro le quattro mura dell’ufficio. Lo smart work* porta una buona parte di lavoratori ad assomigliare, almeno nelle modalità operative, ai freelance. 

Woman with a laptop on the floor

In foto - Tappeto Arredo Moderno Opera Beige

Al centro di tutto sta l’idea di flessibilità, di luoghi e di tempi

In sostanza, anche i dipendenti iniziano a lavorare anche da casa, ovvero si moltiplicano gli spazi in cui si svolge il lavoro, ben oltre i confini fisici dell’azienda. Una modalità nata per armonizzare l’attività professionale con i tempi della vita personale, ma soprattutto per essere più soddisfatti in ciò che si fa, ovvero per avvicinarsi un po’ di più ad una certa idea di felicità, termine che utilizziamo per praticità e senza intento filosofico per descrivere lo stato di benessere e la sensazione di pienezza che vorremmo per tutte le nostre giornate. 

Smart work, o lavoro agile, pone al centro la persona, in un gioco di bilanciamenti tra vantaggi e rischi che richiede una grande responsabilità da parte di tutti. Fondamentale è creare le condizioni ottimali per lavorare bene, e tra queste mettiamo in primo piano proprio il contesto in cui si svolge la giornata, a partire dallo spazio che utilizzeremo. L’ottimo è riuscire a strutturare un ambiente prendendo il meglio dall’ufficio e il meglio dallo stare in casa. Dell’ufficio, è bene ricreare la concentrazione, togliendo gli stimoli che ci distoglierebbero dai nostri obiettivi. Positiva è certamente la presenza dei colleghi con cui collaborare, come anche la definizione degli orari e la possibilità di dare il massimo ma poi anche di chiudere con il lavoro, uscendo dall’ufficio, per dedicarsi ad altro. I vantaggi di stare in casa sono invece la chance di stare di un ambiente creato su misura per noi, secondo il nostro gusto, il comfort che riusciamo ad avere grazie a spazi privati e oggetti personali, la comodità di non perdere tempo negli spostamenti (con il traffico) e una certa flessibilità di orario.

Office room with a pastel background.3D Rendering

In foto - Tappeto Arredo Moderno Opera Cipria

Dal mondo ideale alla concretezza, i punti fondamentali da rispettare per lavorare da casa sono:

  • IL LUOGO. Dedicate una stanza della casa solo al lavoro. La stanza degli ospiti, anche piccola, uno studio poco utilizzato, una taverna o una mansarda da riconvertire sono l’ottimale. Se tutto questo non si può avere, si deve fare in modo di ricavare un angolo ad esclusivo uso lavorativo, anche una piccola postazione mobile, da nascondere quando si termina il lavoro. L’obiettivo resta creare una scenografia che aiuti a calarsi appieno nel ruolo che stiamo rivestendo. Vietata la commistione, che produce l’effetto di sentirsi in prestito nella veste professionale, e di restare a metà tra la casalinga e la lavoratrice (le donne corrono tradizionalmente un rischio maggiore, se vengono attirate dalle incombenze domestiche, ma anche gli uomini dovranno attenersi alle indicazioni). 

Via libera all’interior design che coniuga praticità, estetica e comfort, perché l’ispirazione e la motivazione possono arrivare anche da complementi d’arredo scelti con cura, da soluzioni creative, da un uso sapiente del colore per definire gli spazi.

Office room with a pastel background.3D Rendering

In foto: tappetino salvapavimento Ghost - Bianco semitrasparente, protegge da graffi e abrasioni le superfici più delicate.

  • I TEMPI. Smart work presuppone una flessibilità di tempi, in accordo con l’azienda. Ma non possiamo pensare di dilatare il tempo di lavoro oltre le otto ore, non fosse altro perché l’obiettivo è lavorare meglio, non certo di notte o al posto della cena! Come per gli spazi, anche i tempi vanno ben definiti. Un minimo di elasticità ci sta, ma la difficoltà è proprio di bilanciare bene i diversi ruoli. Quindi, ricevere la consegna di un corriere (anche se per un ordine personale) ci sta, come pure pagare una bolletta online; sostituire una pausa caffè con caricare una lavatrice non è una buona idea, perché distoglie troppo dal lavoro e rischia di creare ansia da sovraccarico. Dimentichiamo il tanto osannato multitasking degli anni ’90 e a seguire, oggi decisamente in declino, e restiamo centrati su un argomento alla volta.
  • LE PERSONE. Lavorare da casa non significa isolarsi, al contrario! La distanza dai colleghi va colmata con comunicazioni di altro genere, dalle email alle videochiamate. Le persone che invece non hanno a che fare con il lavoro vanno semplicemente tenute fuori dal contesto professionale. Non si lavora da casa per fare contemporaneamente compagnia ai bambini (i quali meritano una piena attenzione, tempo di qualità e non i ritagli tra le nostre altre incombenze), né per avere la disponibilità a ricevere visite o chiamate di tipo privato, esattamente come non si riceve in azienda l’assicuratore o l’amica col cuore infranto.
  •  LE PAUSE. Nella omogeneità tra l’ambiente di lavoro in azienda e quello in casa rientra la voce “pausa caffè”, momento salutare di relax che aiuta a riprendere con nuovo slancio. Qui via libera ad una coccola in più, approfittando di un luogo accogliente come la nostra cucina e, in molti casi, di un caffè più buono. 
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