19 Dic Consigli su come illuminare una stanza
Studiare l’illuminazione di casa per avere il massimo comfort in ogni stanza.
di Anna Baldo
In una stanza l’illuminazione fa davvero la differenza; può cambiare il carattere, la qualità estetica e persino il comfort di un ambiente. Per questo abbiamo chiesto i consigli di un esperto in materia, Claudio Cervelli, lighting designer con una lunga esperienza in ambito museale, teatrale, nella progettazione civile e nella progettazione illuminotecnica per eventi.
I consigli su come illuminare una stanza
OT: Di cosa parliamo, esattamente, quando affrontiamo il tema dell’illuminazione in una casa?
C.C.: Dal mio punto di vista, sia che si tratti di un contesto pubblico, professionale, sia che si tratti della progettazione dell’illuminazione di una casa, il mio lavoro è sempre un misto di tecnica e fantasia, di gusto (del committente, ma anche mio) e di necessità, e sempre si tratta di progetti studiati su misura per il contesto. In ogni caso, il tema fondamentale da affrontare è il risparmio energetico, un obbligo non solo morale, ma anche dato dalle regole e dal mercato stesso.
Oggi le sorgenti luminose più dispendiose, come le lampadine ad incandescenza, stanno definitivamente uscendo dal commercio, e si trovano con grande disponibilità i led e le luci a basso consumo. Il senso di responsabilità nei confronti del risparmio energetico è sempre più diffuso, e favorito dal sistema in senso ampio.
OT: Andando a vedere come organizzare l’illuminazione in casa, di cosa dobbiamo tenere conto?
C.C.: Facciamo una premessa generale.
La normativa parla di tarare la luminosità in base alle attività che si svolgono in una stanza, o in una zona.
Più alta è l’attenzione che serve (quindi dove si svolge un compito di precisione o lavorativo), più alta dovrò mantenere la luminosità, aumentando anche i gradi Kelvin (andando cioè verso la luce fredda).
Questo principio guida ci può accompagnare nell’esame delle varie stanze di casa. In generale, sconsiglio di utilizzare luci fredde, che danno alla stanza un aspetto ospedaliero, poco accogliente.
Meglio restare su una temperatura naturale, tra i 3000 e i 3500 K.
OT: Cominciamo dalla cucina, il cuore della casa.
C.C.: La cucina è l’esempio di stanza in cui si svolgono attività di precisione, come il taglio e la preparazione dei cibi.
Nelle zone dove questo avviene dovrà esserci una luce mirata, concentrata, di buon livello e non troppo giallognola.
Ottimi, in questo caso, i faretti sotto i pensili, sopra il piano di lavoro, o addirittura le strisce a led, dei nastri luminosi adesivi, semplicissimi da applicare e molto efficaci dove devo aggiungere una luminosità direzionata verso una zona di lavoro.
OT: Che suggerimenti ci dà per la sala da pranzo?
C.C.: Sul tavolo per il pranzo o la cena consiglio di avere una luce concentrata, in contrasto con il resto della stanza, che potrà rimanere leggermente più in ombra.
Finché si mangia serve vedere bene il cibo, sia perché la degustazione inizia con la vista, sia da un punto di vista pratico. Ottime sono le luci pendenti, che illuminano il tavolo senza investire il volto dei commensali, ma anche le lampade da centro tavola, abatjour a luce morbida, perfette per occasioni speciali o nel caso di cene all’aperto, disponibili anche con ricarica a batteria, e molto eleganti nel design.
OT: Parliamo della zona divano.
C.C.: Qui siamo in ambito relax, quindi le luci si fanno più calde e soffuse. Per una migliore visione della TV una luce dietro il monitor aiuta a non stancare gli occhi.
Per il resto, si può giocare in libertà: si potranno puntare faretti su un quadro o un oggetto da porre in risalto, aggiungere lampade focalizzate sulla zona lettura.
Come avviene in teatro, si può prevedere la possibilità di comandare le luci a distanza, facendo una vera regia luminosa e scegliendo di volta in volta dove porre l’accento; di fatto, trasformando la stanza a seconda del suo utilizzo, creando ambientazioni ad hoc per la cena, la lettura, le chiacchiere con gli amici e così via.
OT: Come si mettono in rapporto i tappeti con l’illuminazione?
C.C.: I tappeti sono una superficie “amica” della luce.
Un tappeto con un disegno raccoglie luce e visivamente stacca bene rispetto il pavimento e si mette in evidenza da solo, anche con poca luce.
Anche se è ton-sur-ton, il tappeto rappresenta una superficie opaca, coglie la luce riflessa da soffitto e pareti, oltre che dai punti luce, e non ha bisogno di altro per essere posto in evidenza.
OT: Cambia qualcosa, pensando alla stanza da bagno?
C.C.: Anche il bagno è una delle stanze in cui si svolgono azioni che richiedono precisione (dal radersi al trucco), e quindi qui tendenzialmente concedo una luce più fredda, sui 4000K.
Un dettaglio davvero chic è scegliere una luce dimerabile da posizionare attorno allo specchio, per consentire di ottenere un bianco variabile, a seconda delle esigenze.
Un suggerimento per le signore che si truccano: truccatevi utilizzando la luce che ci sarà nella stanza in cui state andando; se vi truccate per andare a teatro, create una luce calda, tendente al giallo; se invece state andando in ufficio, riproducete un ambiente con luce chiara, più fredda.
Anche la palette colori che sceglierete per il make up risulterà più appropriata.
Il tocco in più, infine, è trasformare il bagno di casa in un piccolo centro benessere, in modo semplice.
Nella doccia si può giocare con le luci aggiungendo dei colori e ricreando un vero “bagno di colore”.
Anche per questo vengono in aiuto le strip led, disponibili anche con cambio colore a rotazione.
OT: Ringraziamo Claudio Cervelli per la disponibilità e per i pratici consigli su come illuminare una stanza
Ti piacciono questi tappeti?
Vuoi conoscere il rivenditore più vicino a casa tua?
Inserisci il CAP e la tua e-mail per ricevere l'elenco dei negozi nella tua zona.
Nessun commento