25 Ott Fare comunicazione con un tappeto
Fare comunicazione con un tappeto.
Il primo biglietto da visita, per l’accoglienza del cliente
In primis accoglie il cliente o l'ospite, ci si asciuga e si puliscono le scarpe prima di entrare, evidenzia l’ingresso di un edificio, indica una porta, ma in realtà fa molto di più.
Avevate mai pensato di poter fare comunicazione con un tappeto?
Non parliamo semplicemente di apporvi il logo aziendale, ma di considerarlo per quello che è: un punto di contatto forte con il nostro cliente.
Davvero un biglietto da visita che dice tutto di noi, veicola la famosa “prima impressione”, che si definisce in una manciata di secondi ed è destinata a rimanere nella memoria delle persone a lungo.
Ecco perché è un elemento che va gestito strategicamente.
Molti sono i legami tra il tappeto e il concetto di branding, ovvero l’insieme delle attività che si possono mettere in atto, come azienda, e che contribuiscono a creare l’autorevolezza di un marchio, facendo crescere la fiducia dei suoi clienti verso di esso.
Dovrebbe far parte di quella che i tecnici chiamano “immagine coordinata”, che dal web al materiale cartaceo viene portata anche su una serie di oggetti fisici (l’insegna, i veicoli per il trasporto delle merci, gli uffici, l’abbigliamento professionale, il punto vendita, i gadget).
Tutto questo concorre a definire il carattere del brand e a suscitare un certo tipo di impressione nelle persone.
Abbiamo già parlato del tappeto all’ingresso come strumento di comunicazione verso il cliente che entra nel punto vendita. [LINK]
Vediamo cosa intendiamo per “strategia”. Significa, in fondo, non lasciare nulla al caso ma progettare fin nel dettaglio ogni nostra attività.
Quindi dedicare la giusta attenzione anche al veloce momento dell’ingresso.
Hardware – la funzionalità
Cominciamo con la scelta della tipologia, tra materiali e tecniche costruttive adeguate ad uno spazio coperto o ad uno spazio esterno.
Per quest’ultimo caso sarà meglio optare per un materiale assorbente e drenante allo stesso tempo, e per una maggiore ruvidezza.
Partendo dall’hardware (cioè dalle caratteristiche legate agli aspetti pratici, tangibili), sarà importante che si tratti di un prodotto molto resistente al calpestio, per servire davvero da barriera anti sporco, senza perdere nel tempo le sue caratteristiche funzionali ed estetiche.
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Restando negli aspetti pratici, di base, si dovranno considerare le dimensioni, in modo da adeguare l’asciugapasso professionale allo spazio dell’ingresso, puntando a valorizzarlo.
Uno zerbino troppo piccolo farà perdere valore al contesto, uno sovradimensionato potrebbe far sembrare angusto l’accesso all’edificio: in entrambi i casi si rischia di comunicare un senso di incuria.
All’opposto sta la personalizzazione, ovvero la possibilità di progettare e realizzare il tappeto esattamente della misura desiderata, senza dover piegare le nostre scelte a quanto già disponibile a magazzino.
I valori soft – la comunicazione
A questo punto arriva la parte più intuitiva: i colori e il logo.
Per realizzare un tappeto davvero in linea con l’immagine aziendale, è importante poter scegliere tra i colori di una gamma ricca, e trovare il tono esatto del nostro logo.
Si può anche andare oltre il semplice logo e affidare al tappeto un vero e proprio messaggio.
Potrà essere il benvenuto in negozio, o delle indicazioni spaziali (come nel caso del distanziamento da rispettare nei luoghi chiusi), o anche frasi di ispirazione che si desidera consegnare al cliente per creare in lui un determinato stato d’animo.
Consideriamo che se qualcuno ci guardasse da un drone, sarà la prima cosa di noi che vedrà, al di fuori del perimetro dell’edificio, come mostra il nostro video dedicato al nostro asciugapasso professionale.
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