05 Gen Biofilia: la natura in casa diventa tendenza dell’abitare
Biofilia:
La natura in casa diventa tendenza dell’abitare
L’Amore per la natura vivente è stato indagato dalla filosofia e dalla scienza, arrivando a stabilire unanimemente che gli esseri umani provano piacere e soddisfazione quando sono a contatto con la natura.
Si tratta di un’attrazione innata, una vera necessità che si riscopre in questo periodo e si cerca di assecondare nella ristrutturazione delle città (che della natura sono diventate la negazione) e nella progettazione degli spazi interni, siano essi casa o posto di lavoro.
Biofilia: la natura in casa diventa tendenza dell’abitare
1. COSA CAMBIA NELLE NOSTRE CASE
2. L’AMBIENTE DI LAVORO
3. LA ZONA GIORNO E IL BAGNO
4. LA ZONA NOTTE
COSA CAMBIA NELLE NOSTRE CASE
Il Salone del Mobile dello scorso autunno l’ha presentata tra le tendenze per il 2021 (e 2022) dell’interior design, ovvero di ciò che desidereremo sempre più portare nelle nostre case e in generale in tutti gli spazi artificiali come scuole, ospedali, uffici.
Questo si traduce in un duplice aspetto: la scelta delle piante (quali, quante e dove vanno collocate), e la preferenza per materiali di origine naturali per arredi e complementi, fino ai tessili.
Anche le scelte cromatiche vanno sempre più in direzione dei colori della natura, proprio per creare contesti armoniosi in cui simulare un’immersione nel paesaggio esterno, per rigenerarsi, ridurre lo stress e rispettare così prima di tutto la vera essenza umana.
Ecco allora che il verde, i toni neutri del beige, i marroni, ma anche il celeste (del cielo e del mare), sempre in tonalità compatibili con quelle della natura, trionfano in cuscini, rivestimenti dei mobili e tappeti.
Il pavimento si veste idealmente del color prato, e la stanza cambia carattere ricreando il contesto di relax dello spazio all’aria aperta.
Pare terminata l’era di case asettiche, total white, superfici lucenti e spazi vuoti.
Ora la casa è sempre più nido accogliente; è il luogo dove interno ed esterno dialogano e l’azione più significativa è proprio dare priorità alla vegetazione.
L’AMBIENTE DI LAVORO
In ufficio forse le piante rappresentano una vera novità, se le immaginiamo come presenza diffusa, in modo che tutti, durante la giornata, possano beneficiare della loro presenza.
Via libera dunque alla pianta da scrivania, optando per esemplari di un’altezza di 30-40 cm, da appoggiare sul piano di lavoro o su una mensola, o come separé per dare privacy a ciascuna postazione.
Le aree relax e le sale d’attesa si vestono di verde e trionfano i giardini verticali, con soluzioni tecnologiche interessanti per creare scenografici effetti “foresta” anche con piante da interno.
Sulle capacità delle piante di ridurre l’inquinamento dell’aria da diverse sostanze (come la formaldeide) non ci sono dubbi.
Diverso è il caso delle onde elettromagnetiche e delle piante grasse che le contrasterebbero: su questo si trovano opinioni discordanti.
Dove tutti sono d’accordo, invece, è sui benefici estetici e dell’azione rilassante del prendersi cura delle piante che ci sono state affidate.
LA ZONA GIORNO e IL BAGNO
Luce e acqua sono elementi essenziali alla salute delle piante (e curiosamente anche delle persone!), quindi nessun dubbio sull’ipotesi di arricchire la zona giorno e il bagno di esemplari, tenendo conto delle necessità delle diverse specie anche in materia di umidità e calore.
Per farlo, si deve risalire agli habitat originari delle piante e vedere quali ambienti di casa possono riprodurne le caratteristiche.
Ad esempio, le orchidee sono fiori tropicali, gradiscono luce diffusa (non diretta) e alto tasso di umidità.
Forse in bagno troveranno ciò che fa al caso loro, mentre, per quanto decorative, nello studio o nella biblioteca in penombra potrebbero avere vita dura (e breve).
Quando il bagno diventa una serra, va da sé che si scelgano i tessili (come asciugamani e tappeti per il bagno) in puro cotone, meglio se bio, per completare il nostro ambiente amico della natura.
Altre invece si adattano bene ad ogni situazione, e non hanno troppe esigenze.
Ecco perché si trovano consigliate per ogni stanza, in modo generico, le varietà di Sanseveria, Dracena, Spatifillo, Anthurium, Pothos, Tillandsia e Ficus.
Quest’ultimo, diffuso in diverse specie (robusta, lyrata, benjamina) raggiunge dimensioni notevoli, diventando elemento decorativo di una certa importanza.
LA ZONA NOTTE
Sdoganate per sempre, infine, anche le piante da tenere in camera da letto, proprio perché purificano l’aria e conciliano il sonno.
Prime fra tutte la lavanda, con il suo potere rilassante che ben si ottiene anche dall’olio essenziale ricavato dai suoi fiori, e il gelsomino, dal dolce profumo, ma anche l’edera che, con una spiccata capacità di assorbire gli agenti inquinanti (in particolare la formaldeide) è indicata per chi soffre di allergie e asma, poiché migliora la qualità dell’aria e di conseguenza la respirazione durante il sonno.
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